«L’Associazione Produttori Televisivi (APT) ha appreso da notizie di stampa che il Consiglio di Amministrazione della RAI sarebbe in procinto di valutare l’ipotesi di inserire contratti di volume pluriennali nel piano di produzione della fiction. L’APT ricorda che esistono regole di comportamento riguardo ai contratti di volume, che l’Azienda stessa ha dettato con delibera di Consiglio RAI del 17 maggio 2006. In particolare, l’APT ricorda che è stato stabilito che il ricorso a tali contratti è innanzitutto da intendersi di “natura eccezionale” e che:
1) “l’oggetto del contratto deve avere una sua unitarietà. I titoli delle fiction che verranno prodotte nell’ambito dell’accordo quadro devono essere in qualche modo collegabili tra loro, venendo a costituire una collana di prodotti riconducibili a un elemento unitario”;
2) “la proposta del produttore deve contenere elementi di compiutezza che ne dimostrino la serietà ed il valore editoriale. Questi elementi si devono ritrovare in dati concreti del progetto quali, ad esempio, il grado di definizione delle sceneggiature, l’esistenza di accordi con artisti importanti, la disponibilità di partners o finanziamenti aggiuntivi, la disponibilità di diritti sui testi o autori particolari”;
3) “l’esperienza della società di produzione, la sua solidità economica e il suo staff editoriale, costituiscono requisiti essenziali per intraprendere un’operazione complessa e pluriennale come un accordo quadro; tale esperienza deve essere valutata, in particolare, con riferimento alla quantità ed alla performance di precedenti produzioni per RAI o per altre emittenti”;
4) “il valore delle fiction comprese in accordi quadro non dovrebbe superare il 15% del volume complessivo dell’investimento previsto dal piano di produzione”.
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