Il canone, si sa, è materia incandenscente. Tanto da mettere a confronto due associazioni di categoria: Apt e Aduc. In una nota, l’associazione dei produttori tv commenta le recenti posizioni assunte sulla materia dall’associazione dei consumatori. E scrive: “L’Apt concorda con Aduc: le aziende italiane in possesso di tv e computer, comprese le nostre associate, devono pagare la tassa di possesso/canone Rai. Tale concetto è stato da noi evidenziato in data 12/12/2007 e ripreso da giornali e da agenzie. Abbiamo inoltre comunicato il problema alla Direzione Generale Rai ed al Ministro Gentiloni. E’ sorprendente che Aduc non ne sia al corrente e che in cambio parli male della fiction italiana.L’Associazione Produttori Televisivi, senza fini di lucro, è nata 10 anni fa, proprio con l’intento di mettere in risalto il ruolo della produzione indipendente, che oggi dà lavoro a più di 200.000 addetti. L’Apt ha da tempo instaurato un codice di comportamento tra gli associati e, non ha mai richiesto allo Stato (diversamente da quanto affermato da Aduc) contributi, finanziamenti e sovvenzioni pubbliche di vario genere per le realizzazioni dei prodotti. La nostra associazione si sostiene attraverso quote versate dai produttori ed è unicamente interessata a difendere le risorse provenienti da pubblicità e canone secondo quanto previsto dalla Direttiva Europea”. La nota conclude: “L’Apt quindi non ha mai ingannato gli italiani come sostiene l’Aduc ma è protagonista della crescita del prodotto nazionale che anche all’estero viene considerato di pregio”.
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