L’Assemblea dei Soci di Cinecittà ha ufficializzato la nomina del dottor Antonio Saccone come nuovo presidente della società, chiamato a ricoprire un ruolo chiave in una fase cruciale per il rilancio del polo cinematografico romano dopo l’addio di Chiara Sbarigia. La nomina si inserisce nel quadro La no, che segna l’inizio di una nuova stagione per Cinecittà dopo un anno segnato da difficoltà economiche e gestionali.
Nel corso dell’assemblea è stato approvato il bilancio 2024, che chiude con una perdita pari a 11,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto alle previsioni iniziali, che indicavano un risultato negativo superiore ai 13 milioni. Il patrimonio netto si mantiene positivo, a quota 4,2 milioni di euro. La nuova governance, insediatasi a luglio 2024 con la nomina di Manuela Cacciamani come amministratore delegato, ha messo in atto un piano di risanamento che ha portato a risparmi strutturali per oltre 5 milioni di euro.
A consolidare la traiettoria di ripresa è l’approvazione del Piano Industriale 2025–2029, che punta al raddoppio dei ricavi in cinque anni – da 26,7 a 51,9 milioni di euro – e a un EBITDA positivo di 6,3 milioni, pari a un margine operativo del 7,5%. Tra gli obiettivi strategici figura l’aumento del 60% della capacità produttiva, con la costruzione di cinque nuovi teatri di posa e la ristrutturazione di altri quattro entro il 2026, nonché il rafforzamento dell’Archivio Luce, del MIAC e dei servizi tecnologici. Il patrimonio netto atteso al 2029 è di 25,2 milioni di euro.
Il piano, si apprende dal comunicato ufficiale di Cinecittà, si basa su sei direttrici principali: Ottimizzazione, Qualità, Sostegno, Persone, Diversificazione e Sostenibilità, con una particolare attenzione agli investimenti sul capitale umano, la formazione interna e l’adozione di pratiche green.
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