Annuario Tv 2023: televisione resiliente e innovativa

Quantità, qualità, ritualità e innovazione permettono al broadcasting di restare al centro. I dati CeRTA

La televisione “tradizionale” è resiliente e innovativa. È la fotografia scattata dall’Annuario della TV 2023 realizzato da CeRTA di Università Cattolica con i più autorevoli partner dell’industria e della ricerca (Auditel, APA, Sensemakers, Nielsen, Comscore, eMedia, UPA, Confindustria Radio Televisioni), con il patrocinio di Agcom. Uno strumento che permette di riassumere tutte le tendenze di un anno di televisione dimostrando ancora una volta la forza del mezzo nel nostro Paese. “La resilienza della tv si deve intendere come capacità di produrre una quantità di contenuti di qualità (ovvero capaci di generare attenzione e interesse), oltre che di generare ritualità e appuntamenti. Se misuriamo la quantità di contenuto originale unscripted (di intrattenimento) prodotto in Italia (oltre 17mila ore nella stagione), che costituisce la colonna vertebrale dell’offerta, si comprende bene che il contenuto è la vera forza del broadcasting, afferma Massimo Scaglioni, Direttore CeRTA.

L’ANNUARIO: LA FOTOGRAFIA

A oggi risultano 25 milioni di soggetti che ogni mese guardano i contenuti televisivi attraverso una Smart TV connessa, 32 milioni se si aggiungono coloro che utilizzano device esterni (più della metà della popolazione). Questi dati, però, non sono andati a danneggiare le  reti lineari: «da quanto è stato misurato, a maggio 2022, il cosiddetto “ascolto non riconosciuto” (che comprende browsing, gaming e consumo in streaming sulle piattaforme, non riconducibile ai canali tradizionali) è bloccato a meno del 20% del consumo complessivo».

Confrontando periodi omogenei (maggio/novembre 2022 e 2023), con la misurazione della Total Audience (la fruizione di contenuti tv che si consumano attraverso device collegati in rete, come smartphone, tablet, pc), è stato rilevato che l’ascolto medio dei contenuti televisivi è cresciuto dell’1,4% rispetto al 2022, soprattutto grazie al fatto che molti italiani iniziano a consumare contenuti VOD degli editori televisivi.

Il dato dell’ascolto complessivo (intero giorno) 2023 (maggio-novembre) è di 7.450.000 spettatori medi, contro 7.344.000 del 2022. Sul dato 2023 pesa un 5% di ascolto in total audience. Tra i titoli più visti, a eccezione degli eventi sportivi, figurano il 73° Festival di Sanremo (10,6 milioni) e Le indagini di Lolita Lobosco (5,3 milioni). Se si guarda invece ai titoli capaci di generare ascolti “incrementali” (in total audience e dunque streaming), ogni editore ha i suoi cavalli di battaglia: si pensi a  Rai con Mare Fuori (163 milioni di stream), Mediaset con Grande Fratello Vip (237 milioni di stream), La7 con La7 Intanto (43,7 milioni di stream) e WarnerBros. Discovery con  Matrimonio a prima vista (1,9 milioni di stream).

«Quello della “Total TV” è il quadro di un sistema televisivo in cui le tradizionali forme della sincronizzazione proprie del broadcasting (in primis l’offerta del palinsesto) convivono in modalità sempre più complementare e simbiotica con le nuove opportunità della de-sincronizzazione, della personalizzazione della fruizione, della frammentazione e segmentazione delle audience, che è stato tipico della nascita e dell’affermazione dello streaming e, più in generale, delle piattaforme».

LE RAGIONI DELLA RESILIENZA

Sono quattro, in sostanza, i plus che hanno consentito al broadcasting di restare centrale anche nel 2023:

  1. Quantità: La quantità del contenuto originale prodotto è la prima ragione della capacità del broadcasting di mantenere la sua centralità. È in ragione della quantità di contenuto che il broadcasting mantiene una capacità di raggiungere una reach incomparabilmente più elevata per esempio delle piattaforme SVOD.
  2. Qualità: è la capacità dei prodotti di rompere le mura del palinsesto (connettendo dunque broadcasting e streaming) e di diventare oggetto di discussione, di passaparola e di «ricercabilità» ora che la Total TV rende perfettamente disponibile e reversibile il palinsesto. La misurazione della Total Audience Auditel ha mostrato come alcuni prodotti distribuiti linearmente sui palinsesti riescono a generare, già oggi, una “ricercabilità” consistente fuori dal palinsesto, attraverso lo streaming VOD.
  3. Ritualità: Oggi possiamo parlare di una “ritualità reloaded”. Si tratta di una ritualità sincronizzata ai social media che evidenzia la capacità del contenuto TV non solo di sincronizzare, ma di generare engagement, like, tweet, condivisione…
  4. Innovazione: le più urgenti aree di innovazione che attendono editori e broadcaster nel corso dei prossimi mesi e anni hanno a che fare con la necessità di adattare ancora meglio il broadcasting al nuovo scenario della Total TV. Saranno tre le sfide cruciali degli anni a venire e verteranno sui 1) sistemi di profilazione e raccomandazione; 2) valorizzazione delle forme di consumo digitale di contenuti diversificati; 3) ridefinizione delle strategie e gli assetti organizzativi per la produzione, la coproduzione, il licensing e la distribuzione digitale dei contenuti

 

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