Il consiglio di Agcom ha adottato a maggioranza la delibera contenente i criteri per la determinazione dei contributi annuali per l’utilizzo delle frequenze televisive terrestri, che verranno determinati dal ministero dello Sviluppo economico. I contributi sono a carico degli operatori di rete, assegnatari delle frequenze dopo il passaggio al digitale. Si conferma quindi il maxi sconto a Rai e Mediaset: secondo alcune stime, RaiWay e Ei Towers (che fanno rispettivamente riferimento ai due broadcaster) pagherebbero quindi circa 13mln di euro a testa nel 2014 contro i 50mln calcolati sulla base del fatturato dei due gruppi (parametro adottato fino a oggi). L’Autorità, si legge nella nota Agcom, «si è conformata al dettato dell’art. 3 – quinquies del decreto – legge n. 16 del 2012, assumendo come valore di riferimento il prezzo di aggiudicazione delle frequenze tv nell’asta conclusasi nel mese di giugno» (circa 31mln per 20 anni, ndr.). La delibera prevede un incremento del contributo per ogni mux addizionale «in funzione anticoncentrativa»; un incentivo per l’uso di tecnologie innovative; «un trattamento differenziato per gli operatori locali in ragione della peculiarità del settore». Il nuovo sistema di contributi verrà applicato in maniera progressiva (comma 4 dell’art. 3 quinques): Agcom ha proposto un “glide path” per garantire «la progressività dell’imposizione e la parità di condizioni tra operatori»: sarà però il Governo a dover stabilire la sua compatibilità «con la previsione recata dal comma 7 dello stesso articolo, secondo cui all’attuazione della disciplina non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Prima dell’approvazione del provvedimento, l’Authority si è confrontata con il sottosegretario Antonello Giacomelli, che ha preannunciato l’intenzione del Governo a procedere a un riordino complessivo della disciplina in materia di frequenze, contributi e canoni. Hanno votato a favore del provvedimento i commissari Antonio Martusciello, Francesco Posteraro e Antonio Preto. Contrario il presidente Angelo Cardani, mentre Antonio Niscita si è astenuto.
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