Agcom: ricavi tv a -2,7%

Nel 2019 il complesso dei ricavi dei soggetti facenti parte dei mercati regolamentati da Agcom (comunicazioni elettroniche, servizi postali, editoria quotidiani e periodici, televisione, operatori di rete e tower company) è stato pari a 51,9mld di euro, per una flessione dello 0,7% rispetto al 2015 e del 2,1% su base annua. Il dato è contenuto all’interno del Focus sui bilanci 2015-2019 dell’Authority. In particolare, il settore tv conta una quota pari al 16,6% del mercato totale, superato quest’anno dai servizi postali che, trainati dall’e-commerce, valgono il 17,5%. Primo comparto si confermano le comunicazioni elettroniche, con oltre il 56% degli introiti complessivi. L’editoria vale il 6,5%, gli operatori di rete il 2,6%. La redditività media complessiva risulta in leggero miglioramento: l’Ebitda passa dal 23,8% del 2015 al 27,6%, mentre il margine netto e il risultato di esercizio passano dal 7,2% al 7,7% e dallo 0,7% al 3,1%. Calano i posti di lavoro: gli addetti diretti alle imprese inserite nell’analisi sono passate da 252mila a meno di 227mila unità, per una perdita di quali 25mila posti di lavoro (pari al 9,9%).

TELEVISIONE IN FLESSIONE. Il 2019 vede una flessione su base annua del 2,7% dei ricavi complessivi delle principali imprese del comparto. “È opportuno rilevare – relativamente ai tre principali soggetti, Rai, Mediaset e Sky Italia – come il mercato italiano negli ultimi 10 anni si sia ridotto di oltre il 14%, con ricavi complessivi che dai circa 9,2mld del 2010 sono passati lo scorso anno a 7,9mld”. Forte la flessione degli introiti pubblicitari, che da oltre 3,7mld scendono a poco più di 2,5mld (-31,6%). “Va evidenziato che a livello contabile sfugge dall’analisi la componente sempre più rilevante rappresentata dalla Tv online (ad esempio Netflix, Dazn, Amazon Prime Video, Tim Vision)”, sottolinea l’Authority. Tra il 2015 ed il 2019 il margine netto (Ebit) è risultato nel complesso negativo per circa 300mln, pur segnalando un modesto miglioramento tra il 2018 e il 2019 (da -1,5% a +1,0% dei ricavi). Nello stesso periodo, in rapporto al patrimonio netto, il risultato di esercizio mostra un modesto ma positivo +0,5%. Gli addetti risultano pari a poco più di 21mila a fine 2019 e risultano in flessione di oltre 800 unità rispetto al 2015 (-3,7%).

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