Agcom: italiani digitalmente inconsapevoli

Il 90% degli italiani naviga in rete, ma l’alfabetizzazione algoritmica è molto bassa, così come la consapevolezza dei rischi connessi. Dal rapporto Agcom “I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale nella popolazione italiana
I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale nella popolazione italiana - Agcom

Quasi tutti gli italiani sono online, ma il tasso di alfabetizzazione algoritmica non è decisamente proporzionato. Agcom ha presentato il suo rapporto sull’alfabetizzazione mediatica e digitale in Italia dal titolo I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale nella popolazione italiana, ricerca effettuata tramite questionario somministrato a un campione di oltre 7 mila individui, rappresentativo della popolazione italiana dai 6 anni in su.  Il 90% degli italiani naviga in rete tutti i giorni e il 48% per oltre quattro ore al giorno (adulti e anziani per informarsi, comunicare con gli amici i 14/17enni), ma solo il 7% ha un livello ottimale di alfabetizzazione algoritmica a fronte di oltre un terzo che non ne possiede alcuna.

TANTI DEVICE, POCA CONOSCENZA
Abbiamo molti device, ma probabilmente non ne conosciamo appieno la portata. Due italiani su tre possiedono smart tv e computer portatili. L’80% continua ad accedere ai media durante i pasti, in quattro casi su cinque guardando programmi televisivi. Tra gli under 35 è diffuso l’uso dei social media e delle piattaforme di condivisione video. Più di 8 italiani su 10 si dichiarano genericamente preoccupati per i diversi contenuti e attività fonti di rischio, mentre i minorenni lo sono meno della media, tanto che tre minori su quattro hanno esperienza di fruizione di contenuti considerabili negative user-generated content (come sfide social, cyberbullismo e revenge porn).

Nonostante “l’algoritmo” faccia ormai parte di vita sociale e professionale di quasi tutti, il 41% della popolazione dai 14 anni in su non è a conoscenza del ruolo degli algoritmi di raccomandazione utilizzati dalle principali piattaforme online, mentre il 64,6% ha un livello nullo o scarso di alfabetizzazione algoritmica. Il 48% è a conoscenza della possibilità di personalizzare la propria esperienza di fruizione sulle piattaforme online, e, tra questi, più dell’80% utilizza almeno uno strumento di curation editoriale e più del 60% un tool di segnalazione dei contenuti.

ATTENZIONE AI MINORI
Sul fronte minori si verifica una certa sensibilità delle famiglie: 8 su 10 ricorrono a qualche forma di regola, mentre il 13% sceglie il divieto assoluto e il 4,8% lascia totale libertà. I genitori scelgono solitamente di impostare un limite di tempo o di fasce orarie nell’utilizzo di Internet e tv (due genitori su dieci) o sfruttano il parental control. Età e livello di istruzione fanno la differenza nella gestione di internet in famiglia: over 45 e laureati adottano più spesso strategie di monitoraggio e co-using; i più giovani e meno istruiti puntano sulle le restrizioni.

(POCA) ATTENZIONE AI CONTENUTI
Oltre 8 cittadini su 10 svolgono una qualche azione di contrasto nel momento in cui si trovano di fronte a attività/contenuti che potrebbero essere rischiosi, e oltre la metà evita di accedere a canale/testata/piattaforma che li ospita. La verifica della fonte, però, è limitata a un terzo del campione; anche in questo caso, più alto è il titolo di studio, più aumenta la frequenza di segnalazioni e verifiche. Quasi la metà della popolazione non si rivolge ad alcun soggetto per avere indicazioni e suggerimenti per un utilizzo critico e consapevole dei mezzi di comunicazione. Molto bassa la preoccupazione sul diritto d’autore: solo il 15% si dichiara preoccupato dalla presenza di contenuti audiovisivi non protetti.

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