In cinque anni i budget destinati agli investimenti in comunicazione si sposteranno su nuovi formati. Secondo il rapporto “The end of advertising as we know it”, realizzato da Ibm Global business services, nel giro di un quinquennio, gli scambi pubblicitari, gestiti da società come Google, Yahoo, Aol, costituiranno il 30% dei ricavi attualmente controllati dalle emittenti e dai media tradizionali, e si assisterà a un calo di fatturato significativo del classico spot di 30 secondi. A farne le spese sarà soprattutto la pubblicità televisiva. Non a caso, il 40% degli intervistati sostiene che l’adv tradizionale durante la visione di programmi è «più fastidioso di qualsiasi altro formato» e registra i programmi togliendo la pubblicità.
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