HBO PASSA IL TESTIMONE A MAX SU SKY
Prosegue la collaborazione tra Comcast e Warner Bros.Discovery in vista del lancio di Max nei territori europei in cui è ancora assente (Uk e Irlanda, Italia, Germania). I due gruppi hanno trovato un accordo valido per Uk e Irlanda in base al quale dal 2026 Max sarà inserito – nella sua versione con pubblicità – nell’offerta bundle di Sky, senza costi aggiuntivi. La partnership assicura inoltre un ampio bouquet di contenuti a marchio WBD (compresi quelli Hbo e i Max Original) ai clienti Sky, così come le serie in esclusiva Max. Max, sempre nella sua versione con pubblicità, verrà integrato nell’offerta entertainment di Now Uk e Irlanda. I nuovi accordi prevedono inoltre l’accesso al portfolio WBD (tra cui NT, TBS, CNN, Discovery, Food Network, HGTV, TLC, Investigation Discovery) ai clienti americani di Xfinity TV. Comcast ha inoltre il diritto inserire le versioni con pubblicità di Max and Discovery+ nei suoi bundle streaming. I contenuti WBD restano inoltre nell’offerta Now Tv statunitense. L’accordo mette fine, dunque, anche alla causa intentata da Sky Uk, Sky Italia e Sky Deutschland contro WBD per violazione del contratto siglato nel 2019 (prima dell’acquisizione di WarnerMedia da parte di Discovery) e che vincolava WarnerMedia Direct a fornire a Sky produzioni di alto livello (il caso si era incentrato in particolare sulla nuova serie su Harry Potter, uno dei titoli più attesi. Nella foto, il film). A oggi si attende l’esito delle trattative tra WBD e con Sky Italia e Sky Deutschland, svolte separatamente.
DAZN SI RAFFORZA E SPINGE SUL FREE
Shopping globale per Dazn, con l’acquisto di Foxtel Group, media company australiana da 4,7 milioni di abbonati di proprietà di NewsCorp. e Telstra (quest’ultima con una quota di minoranza). L’operazione, con un valore di impresa di 2,2 miliardi di dollari, rende Dazn il principale attore dell’intrattenimento sportivo in Australia. L’acquisizione (che deve ottenere il via libera dei vari enti regolatori) porterà a Dazn ricavi pro-forma pari a 6 miliardi di dollari. Foxtel manterrà la struttura dirigenziale attuale, a partire dal Ceo Patrick Delany, mentre NewsCorp. e Telstra diventano azionisti di minoranza di Dazn. La piattaforma sportiva sta inoltre implementando ulteriormente l’offerta free: sarà Dazn, infatti, a trasmettere i Mondiali dei Club FIFA 2025, il nuovo campionato che coinvolge 32 delle migliori squadre di calcio, tra cui le italiane Inter e Juventus, in partenza il15 giugno a Miami. Tutti i 63 match saranno disponibili gratuitamente su Dazn a livello globale, in diverse lingue con la possibilità di sublicenza ai network free-to-air lineari locali. L’accordo prevede anche l’integrazione di Fifa+ sulla piattaforma.
NETFLIX: DOPO IL FOOTBALL, IL CALCIO
La strada è tracciata: lo sport diventerà un nuovo asset per Netflix. La piattaforma ha ottenuto i diritti in esclusiva negli Usa (e Puerto Rico) della Fifa Women’s World Cup, validi dal 2027 al 2031. Si tratta del primo campionato acquistato come pacchetto completo dal gruppo; oltre ai match in diretta, l’accordo prevede programmi da studio e una copertura «immersiva» del campionato femminile di calcio. Inoltre, Netflix produrrà documentari che raccontino i tornei, le giocatrici e la crescita di questo sport. Si tratta, dunque, di un impegno ancora più importante rispetto al Christmas Day Games, i match di football della Nfl trasmessi il giorno di Natale, i primi di una partnership di tre anni. Secondo i dati comunicati dalla piattaforma, la partita Kansas City Chiefs – Pittsburgh Steelers ha generato a livello globale 30 milioni di spettatori globali nel minuto medio, mentre l’incontro Baltimore Ravens – Houston Texans ne ha generati 31,3 milioni. Secondo i dati Big Data + Panel di Nielsen l’audience media dei due match nei soli Stati Uniti è stata pari a 26,5 milioni di spettatori. Il 25 dicembre 2024 è quindi, per Netflix, il Natale più visto negli Usa. Infine, una parola sulle cifre del gruppo: come comunicato ad aprile, da quest’anno Netflix smetterà di fornire i dati trimestrali relativi al numero di abbonati e ai ricavi medi per abbonato.
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