100Autori, Francesca Comencini è la nuova Presidente

Prende il posto di Stefano Sardo. Comencini verrà affiancata dalla regista e sceneggiatrice Paola Randi e dalla sceneggiatrice e produttrice Maddalena Ravagli in qualità di Vice Presidenti
Francesca Comenicini (©GettyImages)

La regista e sceneggiatrice Francesca Comencini è stata nominata Presidente dell’Associazione 100autori all’unanimità dal Consiglio Direttivo neoeletto.
Verrà affiancata dalla regista e sceneggiatrice Paola Randi e dalla sceneggiatrice e produttrice Maddalena Ravagli in qualità di Vice Presidenti.

Eletti anche la sceneggiatrice Viola Rispoli nel ruolo di Coordinatrice Nazionale, il regista e sceneggiatore Lorenzo d’Amico de Carvalho per la carica di Tesoriere.

Tutti i membri del board hanno manifestato l’intenzione di misurarsi con le battaglie che li attendono, per tutelare i diritti di chi l’audiovisivo lo crea e gli interessi di chi lo fruisce, il pubblico.

A seguire il messaggio d’insediamento della Presidente Francesca Comencini

Care socie e cari soci, 

Ringrazio il il Presidente uscente Stefano Sardo e il Direttivo uscente per il grande lavoro svolto. Ringrazio il nuovo Direttivo che mi ha eletto Presidente. Sono onorata. Ho la sensazione di tornare a casa dopo tanto tempo e sono emozionata e temo anche lo spaesamento del rientro. 

Ma di questi tempi spaesate/i credo lo siamo un po’ tutte/i e solo insieme possiamo capire come attraversarli. 

Il nuovo Direttivo ha come missione iniziale quella di dare una forma nuova all’associazione di registe/i e sceneggiatrici e sceneggiatori che meglio possa rispondere ai cambiamenti profondi del nostro lavoro, tenendoci alla larga da qualsiasi forma di contrapposizione tra di noi. Perché mai come in questo momento è importante essere uniti. Lavoreremo dunque a proposte per un nuovo statuto che faccia sentire tutte e tutti parte di una casa comune, autonoma, rappresentativa, rispettosa delle specificità del lavoro di ciascuna/o di noi, ma con spirito unitario e di massima apertura e inclusività. 

Credo che dovremmo anche agire per affermare di nuovo e con forza ciò che sembrerebbe evidente ma non sempre nella pratica lo è: il nostro è un lavoro, e come tale va pagato, vanno rispettate e definite regole di ingaggio, vanno stabiliti dei contratti collettivi, dei minimi salariali, va rispettata la parità salariale tra uomini e donne, va data la possibilità di andare in pensione, insomma va data la possibilità di vivere di questo lavoro, a tutte le età, e in particolare a chi inizia a intraprenderlo.

Credo anche che dovremo lavorare affinché le autrici e gli autori possano partecipare al successo dell’opera che hanno creato. Una direttiva copyright europea già sancisce questo, dobbiamo ingaggiare un lavoro sia nei confronti del Governo perché venga attuata legislativamente, sia con i produttori e le OTT, affinché venga applicata stabilendo dati chiari, trasparenti e percentuali che derivino da un accordo collettivo.  

Ho riassunto qui in modo molto stringato i tre punti che mi sembrano più importanti. 

Ciascuno di loro è complesso sia da definire che da ottenere, ma è importante essere chiare/i e sentire che siamo d’accordo sulla loro importanza e unite/i per ottenerli.

Credo siano punti che determinano la qualità, la diversità e la ricchezza delle opere che saremo in grado di produrre e della loro bellezza. 

La stagione in cui fondammo questa associazione, incontrandoci ogni giovedì alla Libreria del cinema di Giuseppe Piccioni a via dei Fienaroli, è stata una stagione di grande bellezza per me e credo per tutte/i i colleghi e le colleghe che vi parteciparono. Ricordo i maestri e le maestre che venivano a parlare con noi di cinema, ascoltavano con toccante attenzione e prendevano la parola con eleganza, profondità, generosità e inesauribile amore per questo nostro mestiere.

Vorrei ritrovare i colleghi e le colleghe che diedero vita a quella stagione, vorrei che tante e tanti altre/i colleghi e colleghe delle nuove generazioni partecipassero. Siamo decisi, noi del direttivo, a lavorare per accogliere ed ascoltare tutte e tutti, e trasmettere entusiasmo, perché il cinema, in ogni sua forma, si fa insieme e in forza con gli altri. 

Filmografia di Francesca Comencini
1984 “Pianoforte” – Premio De Sica Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia
1997 “Ritratto di Elsa Morante” – documentario sulla scrittrice per la collezione “Un siècle d’écrivains”
1997 “Shakespeare a Palermo” – documentario sul lavoro di Carlo Cecchi sul “Sogno di una notte d’estate” al teatro Garibaldi nel quartiere della Kalsa a Palermo
2001 “Le parole di mio padre” – selezione “Un certain regard” festival di Cannes
2001 “Un altro mondo è possibile” – documentario collettivo
2002 “Carlo Giuliani, ragazzo” – documentario – selezione ufficiale fuori concorso festival di Cannes, vincitore della menzione speciale al Festival di Tribeca
2004 “Mi piace lavorare, mobbing” – selezione Panorama festival internazionale del cinema di Berlino, vince premio ecumenico
2006 “A casa nostra” – Festa internazionale del cinema di Roma
2007 “In fabbrica” – documentario, vince premio Cipputi festival di Torino
2009 “Lo spazio bianco” – selezione ufficiale Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, vincitore del Premio Pasinetti
2012 “Un giorno speciale” –  selezione ufficiale Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia
2016 – 2021 “Gomorra, la serie” regista di 15 puntate – 4 stagioni 
2017 “Amori che non sanno stare al mondo” – selezione Locarno Film Festival
2020 “Luna nera” serie Netflix
2022 “Django” la serie – direttrice artistica e regista prime 4 puntate

Biografia di Francesca Comencini
Francesca Comencini nasce a Roma nel 1961. Studia filosofia all’università la Sapienza di Roma, ma interrompe gli studi per trasferirsi a Parigi dove vive per 18 anni e dove nascono i suoi tre figli. Esordisce nel 1984 con il film Pianoforte e da allora ha realizzato film, documentari e serie con una attenzione forte alla realtà, i suoi conflitti, la sua durezza e la sua umanità. Ama in modo particolare raccontare personaggi femminili cercando di imporne la centralità e la forza.

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